FTP: “Who keeps us safe?” “We keep us safe!”

Statement regarding the Nov 1 and translation in Italian

Potere al Popolo | Stati Uniti
7 min readNov 4, 2019

organized by

Decolonize this Place

south Asia Solidarity Initiative

No New Jails NYC

Why Accountability

Take Back the Bronx

People Power Assemblies NYC

NYC Shut It Down: The Grand Central Crew #blacklivesmatter

In the last six weeks, the NYPD has murdered 6 people. On October 25th a 19-year-old, Adrian Napier, was held at gunpoint on the metro in NYC by the police. Commuters screamed and ran away from the gang of violent police thugs. The same week, the police punched and assaulted multiple teens on the subway, beating them. The same week a young boy was tased by police for not paying fare. The week before, in the Bronx, Allan Feliz, Antonio Williams, and Victor Hernandez were killed by the NYPD. We stand in solidarity with those brutalized by the police, and with the city-wide people of color who organized this action.

Saturday, on November 1, thousands of protestors descended onto the streets of downtown Brooklyn to rise up against the racist, white-supremacist, capitalist, murderous NYPD. Main arteries such as Flatbush Avenue and Atlantic avenue were shut down by protestors who kept close and told the police to get out of the public transit system. The action was a success, with only two arrests. Police cars were tagged with slogans proclaiming “Fuck the Police” and “NYPD KKK.” While hundreds of police thugs surrounded the protestors, the group kept together tightly and the participants protected one another shouting: “Who keeps us safe?” “We keep us safe!”

At one point during the action, about half of the group entered into the transit system at Hoyt-Schermerhorn station and successfully carried out a mass fare evasion. The group outside disobeyed police orders to disperse and continued marching through Brooklyn and onto the Barclays Center: a symbol and example of the pro-wealthy city-sponsored development that has caused tens of thousands of evictions, gentrified swaths of NYC, and forced thousands onto the streets as rents continue to rise. As the luxury towers rise, so do poverty, homelessness, police violence, and the privatization of public space and housing. This action must be contextualized in the systemic racist police violence and brutality that has buttressed the colonial, anti-poor, and racist urban policies of NYC under former Mayor Mike Bloomberg and current Mayor Bill de Blasio, a faux-“progressive” who has continued to terrorize poor communities of color while helping the elite get richer and richer. This has been accomplished by consistently criminalizing poverty and homeless, and by targeting New Yorkers of color. The city has decided to add 500 cops to the underground network, while it also plans to fire 2,700 MTA workers. The MTA pays $7 million A DAY to Wall Street for loans, while raising the fare constantly, currently at $2.75.

Two weeks ago, the City Council passed their horrendous jails plans, approving the construction of four new jails throughout NYC. They plan to approve and build another eight soon. This has been sold to the media by de Blasio as a way to close the infamous Rikers jail. We know this to be a lie. There is no confirmed agreement to close Rikers, and furthermore they are building these jails so they can fill them. These proposed jails, which protestors will ensure never be built, are planned to be “skysCRAPer jails.” Meanwhile, de Blasio and the city continue to prop up the surveillance apparatus of the city installing cameras in train stations to criminalize poor folks who cannot pay a fare that continues to rise and to endanger undocumented folks. It is for this reason the protestors called for FREE PUBLIC TRANSIT. POVERTY IS NOT A CRIME. WE NEED THE SUBWAY TO BE FREE.

As the incredible organizing over the past months by groups such as No New Jails and Why Accountability has continued to show, New Yorkers will not stand anymore for the entrenchment of the carceral state. They will no longer stand to see neighbors of color brutalized by the police. As they shouted Saturday: “NYPD, HANDS OFF BLACK KIDS.” “CLOSE RIKERS NOW. NO NEW JAILS.”

This is a major moment for the anti-capitalist, anti-racist, decolonial movements in NYC, working together. Expressing solidarity with international comrades rising up in Chile, many pasted stickers onto cop cars with an image of a dog evading the fare, an image shared by the comrades from Santiago. Other protestors held signs expressing solidarity with Chilean protestors calling for free public transit. As thousands rise up against the city, it is clear that the reformist politics and liberal grandstanding which in the past chastised genuine radical politics has been rejected, and that solidarity is forming through all parts of NYC. This is just the beginning.

#fuckNYPD

#NoNewJails

#CloseRikersNow

#FreeMTA

#swipeitforward

traduzione di Pap Stati Uniti

Nelle scorse sei settimane, la NYPD (dipartimento di polizia di New York) ha ucciso sei persone. Il 25 ottobre a un diciannovenne, Adrian Napier, si è trovato una pistola puntata adosso dalla polizia mentre si trovava sulla metro di New York, mentre i passeggeri urlavano e a fuggivano via dalla banda di violenti scagnozzi in divisa. La stessa settimana, la polizia ha preso a cazzotti ed ha aggredito un gruppo di adolescenti sulla metro, pestandoli. Sempre nell’arco della stessa settimana, un giovane ragazzino è stato colpito con il teaser per non aver pagato il biglietto. La settimana precedente, nel Bronx, Allan Feliz, Antonio Williams e Victor Hernandez sono stati uccisi da NYPD.

Esprimiamo solidarietà a coloro che sono stati maltrattati dalla polizia, e con le persone di colore che hanno organizzato questa azione.

Sabato 1 Novembre, centinaia di manifestanti sono scesi in piazza a Brooklyn per insorgere contro la polizia razzista, suprematista, capitalista e violenta di New York. Alcune delle arterie principali come Flatbush Avenue e Atlantic Avenue sono state bloccate dai manifestanti che sono rimast* compatt* e hanno intimato alla polizia di ritirarsi dal sistema di trasporto pubblico. Un assoluto successo, con soltanto due arresti. Le macchine della polizia sono state ricoperte di tag quali “Fuck the police” e “NYPD KKK”. Mentre centinaia di guardie hanno circondato i/le manifestanti, il corteo è rimasto compatto, proteggendosi l’un* l’altr* inneggiando: “Chi ci protegge?” “Noi ci proteggiamo!”.

Ad un certo punto della manifestazione, una parte del corteo è riuscita ad entrare nella stazione di Hoyt-Schermerhor . Il resto del corteo, rimasto fuori, ha disobbedito agli ordini della polizia che intimava di disperdersi spontaneamente, e ha continuato la propria marcia attraverso Brooklyn e davanti al Barclays Center — simbolo ed esempio di uno sviluppo della città escludente che ha causato centinaia di sfratti, la costruzioni di roccaforti gentrificate e ha costretto centinaia di persone alla strada dal momento che gli affitti continuano a salire. E mentre si alzano lussuosi grattaceli, la povertà, i senzatetto, gli abusi della polizia e la privatizzazione dello spazio pubblico e dell’abitare continuano ad aumentare.

L’azione di sabato è una risposta all’uso sistemico, razzista e violento della polizia che poggia su politiche urbane coloniali, razziste, anti-degrado messe in piedi dall’ex sindaco Mike Bloomberg e dell’attuale sindaco Bill de Blasio, un falso progressista che ha continuato a terrorizzare le comunità nere e latine della città aiutando le elites a diventare sempre più ricche. Tutto questo è stato possibile attraverso una criminalizzazione costante della povertà, dei senzatetto e prendendo di mira la popolazione di colore di New York.

La città ha deciso di stanziare 500 poliziotti nel sistema di trasporto pubblico, mentre si prepara a licenziare 2,700 lavoratori dell’MTA (l’azienda che si occupa del trasporto urbano). La MTA paga 7 milioni di dollari in interesse al giorno a Wall Street, mentre continua a rincarare il costo del biglietto, che ad oggi ha raggiunto 2.75 dollari.

Due settimane fa, il consiglio cittadino ha approvato un terrificante piano carceri, ratificando la costruzione di quattro nuovi complessi carcerari a New York. Il progetto è quello di approvarne e costruirne altri otto in futuro. De Blasio l’ha venduta come una soluzione alla chiusura dell’infame complesso di Rikers Island. Sappiamo che si tratta di una bugia. Non c’è nessun accordo che preveda la chiusura di Rikers e inoltre stanno costruendo nuove carceri così da poterle riempire. Il progetto, che i manifestanti faranno in modo di stroncare sul nascere, prevede la costruzione di prigioni-grattacielo. Nel frattempo, de Blasio e l’amministrazione cittadina continuano ad aumentare le strutture di sorveglianza nella città istallando telecamere nelle stazioni per criminalizzare coloro che non possono permettersi di pagare un biglietto — che continua ad aumentare — e per mettere in pericolo migranti senza documenti. Ed è proprio per questo motivo che i manifestanti hanno chiesto che il trasporto pubblico diventi gratuito. La povertà non è un crimine. La metro DEVE essere gratuita.

Mentre l’incredibile organizzazione negli ultimi mesi di gruppi quali No New Jails e Why Accountability non si arrende, i/le NewYorkersi hanno fatto capire che non permetteranno il rafforzamento dello stato carcerario. Non staranno più a guardare la polizia abusare cittadin* di colore. “NYPD giù le mani dai/dalle ragazz* ner*”, “Chiudete Rikers ORA. No a nuove carceri” hanno infatti urlato sabato.

É un momento straordinario per i movimenti anticapitalista, antirazzista e decoloniale di New York che si sono uniti per lottare insieme. Esprimendo la propria solidarietà ai/alle compagn* che stanno manifestando e scioperando in Cile, in molti hanno attaccato stickers raffiguranti l’immagine di un cane che salta i tornelli della metro, sopra le macchine della polizia, un’immagine condivisa dai compagni e le compagne cilene. Altr* manifestanti tenevano cartelli con messaggi in solidarietà con i/le manifestant* in Cile, esigendo un trasporto pubblico gratuito. L’insorgere di centinaia di persone contro la città, dimostra che le politiche liberali e il protagonismo riformista che ha castigato le politiche radicali sono state completamente rigettate e che la solidarietà si sta diffondendo per tutta New York. Ed è soltanto l’inizio.

--

--